Il termine “sindrome” si utilizza qualora non vi sia una patologia definita, ma un insieme di segni e sintomi che costituiscono il quadro clinico.
Il muscolo piriforme è un muscolo diforma triangolare, situato nella regione glutea ed è funzionalmente connesso ai movimenti dell’anca partecipando ai movimenti di rotazione esterna e abduzione. Si trova da un punto di vista anatomico in rapporto con lo sciatico, è per questo motivo che problematiche a carico di questo muscolo possono mimare una lobosciatalgia dando vita alla sindrome del piriforme che altro non è che una serie di segni clinici che interessano queste due strutture anatomiche con sintomi di natura muscolare e neuropatica da compressione del nervo sciatico. I sintomi principali sono: Dolore nella regione glutea, spesso “profondo”, che tende ad irradiarsi nella parte posteriore dell’arto inferiore, per arrivare fino al piede nei casi più severi; Formicolio e Bruciore, sia locale che irradiato. Sintomi che vengono evocati con movimenti di rotazione dell’anca e ponendo parto in alcune posizioni come accavallare le gambe. In che modo si effettua la diagnosi per la sindrome del piriforme? Per pianificare un corretto piano riabilitativo è necessario integrare il quadro clinico presentato dal paziente con test clinici e dove necessario con indagini strumentali per escludere problematiche infauste. E’ necessario quando sono comparsi i sintomi, quali posizioni e attività della vita quotidiana evocano il dolore e quali lo migliorano, la risposta ai farmaci, quali strategie il paziente mette in atto per avere sollievo. In cosa consiste la Fisioterapia per la sindrome del piriforme? Dopo un attenta diagnosi funzionale la fisioterapia consiste in un programma integrato che comprende: l’Educazione del paziente, la terapia manuale, la terapia fisica e l’esercizio terapeutico per far si che il problema venga risolto sia nel breve che nel lungo periodo prevenendo così le possibili recidive.
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